Stesura di una tesi di laurea

Stesura di una tesi di laurea | Nicoletta Todesco
ARTICOLI RECENTI
CATEGORIE
TAG

Se nel precedente articolo è stata trattata la parte organizzativa antecedente la tesi, in questo tratteremo della stesura vera e propria. Analizzeremo nel dettaglio la struttura, partendo dall’indice fino alle conclusioni. Infine, ci focalizzeremo sulle norme di redazione, che sebbene possano sembrare dei dettagli insignificanti, in realtà sono ciò che fa la differenza nell’elaborato. 

Come strutturare la stesura di una tesi di laurea

Il momento cruciale arriva quando lo studente, dopo aver stabilito l’argomento oggetto della tesi, aver individuato il relatore e aver letto i materiali che dovrà inserir in bibliografica, deve sedersi alla scrivania e iniziare a scrivere. Generalmente la lunghezza dell’elaborato per una tesi di laurea triennale si aggira attorno ai 60.000 – 70.000 caratteri, includendo sia le note che gli spazi. 

Indice di una tesi di laurea

Una volta individuati e letti tutti i testi di supporto, su cui poggeranno le argomentazioni della nostra tesi, si può passare allo step successivo. È il momento di buttar giù le idee in forma di indice, in modo da stabilire la struttura che seguirà il discorso e organizzando già la suddivisione in capitoli e paragrafi. Il prodotto di questo lavoro dovrà essere sottoposto al controllo del relatore o del tutor di riferimento. 

Solo dopo la loro approvazione, è possibile proseguire con la scrittura dei capitoli veri e propri. Inoltre, è possibile che vi sia richiesto in seguito di apportarvi ulteriori modifiche a seguito di revisioni successive. Questo perché l’indice svolge un ruolo primario nella stesura della tesi. Un indice ben strutturato, ma soprattutto bilanciato, agevola il laureando nella trattazione dei singoli argomenti. 

Non esistono regole fisse da seguire per la redazione dell’indice, in quanto varia molto a seconda della materia trattata. I criteri secondo cui ordinare i capitoli e i paragrafi sono diversi e possiamo scegliere quello che riteniamo più opportuno, l’importante è che si presti bene a rispondere alla domanda su cui si concentra la ricerca. I modi più diffusi di organizzare l’indice sono quello cronologico, metodologico, geografico, tematico, oppure dal capitolo meno corposo al più corposo o viceversa. 

Nicoletta Todesco

Capitoli e introduzione della tesi di laurea

Anche se all’interno dell’indice l’introduzione è posta prima dei capitoli, è la parte della tesi che viene scritta per ultima. Come tale, ha il compito di fornire al lettore un quadro generale, accompagnandolo nella comprensione della domanda su cui poggia la ricerca, riportando brevemente il contenuto dei veri capitoli, quale metodo è stato ritenuto opportuno per affrontare l’argomento e perché. 

Esattamente come l’indice, non esiste un modo unico e standard di strutturare i capitoli. L’organizzazione dei contenuti dipende dal tipo di argomento trattato. La tendenza più diffusa consiste nel riportare nel primo capitolo la letteratura scientifica. È il capitolo più teorico in cui si discutono le fonti scelte come supporto alla propria domanda di ricerca, e fornisce il contesto in cui si inserisce. 

A livello formale i capitoli devono essere suddivisi in paragrafi a ognuno dei quali è attribuito un numero e un titolo. Se la complessità della trattazione lo richiede, è possibile suddividere ulteriormente i paragrafi in sotto-paragrafi. Anche questi ultimi dovranno necessariamente essere numerati e titolati. Quando si struttura la tesi, si consiglia di non andare oltre i tre o quattro capitoli. 

Conclusioni della tesi

Proprio come il capitolo introduttivo, la conclusione è quel momento del lavoro che mette un po’ in crisi tutti gli studenti. Si va incontro a un vero e proprio blocco dello scrittore, dove l’unica domanda che ci si riesce a porre è: “E adesso cosa scrivo?”. È importante tener presente che essendo la parte finale di un’attività di ricerca, si devono “tirar le somme”. 

Infatti, nel capitolo conclusivo bisogna riportare brevemente le argomentazioni e gli snodi seguiti dal proprio lavoro. A differenza dell’introduzione, dove ciò avviene in maniera estremamente sintetica, nelle conclusioni si fornisce qualche dettaglio in più. Pertanto, è opportuno riportarvi i concetti chiave e l’arricchimento fornito dal lavoro di tesi, indicandone anche i limiti e suggerendo possibili percorsi futuri per il progresso di tale ricerca. 

Durante la stesura della tesi è fondamentale avere un riscontro costante con il proprio relatore, inviando quanto scritto di volta in volta, rispettando le tempistiche da lui/lei stabilite. Il docente di riferimento fornirà al laureando indicazioni ben precise, infatti, solitamente i laureandi si accordano per inviare un capitolo per volta. Un grave errore sarebbe sottoporre l’elaborato al controllo del relatore solo dopo averlo scritto per intero. 

come scrivere una tesi

Norme redazionali per una corretta tesi di Laurea

La bibliografia della tesi

Il lavoro di tesi deve essere supportato da una letteratura scientifica. Una volta scelto l’oggetto su cui fare ricerca, il relatore può dare suggerimenti in merito al materiale da includere nel lavoro, ma la scelta definitiva spetta esclusivamente allo studente. Nella bibliografia rientrano tutte le fonti scritte che hanno provvisto di un contesto e un solido supporto alle argomentazioni della tesi di laurea.

Collocata alla fine dell’elaborato, dopo le conclusioni, nella bibliografia bisogna riportare in ordine alfabetico tutti i libri, gli articoli, i documenti e le fonti citate all’interno dell’elaborato. Qualora vi fossero più opere di uno stesso autore, è opportuno ordinarle cronologicamente dalla più recente alla meno recente. Per quanto riguarda le coordinate bibliografiche, è fondamentale che siano complete e che l’aspetto formale corrisponda a quello delle note a piè di pagina. 

Oggi esistono diversi software per scrivere la bibliografia automaticamente con tutte le giuste accortezze. Per citare un’opera, un articolo o un libro è necessario riportare il cognome dell’autore e l’iniziale del nome, poi il titolo del testo, l’edizione, il luogo di pubblicazione, la casa editrice e l’anno in cui è stato pubblicato. Se si vuole riportare un capitolo o dei paragrafi specifici, basterà aggiungere alla fine anche il numero delle pagine scelte. 

Metodo Ocme prima parte | Nicoletta Todesco
Metodo Ocme seconda parte | Nicoletta Todesco

Norme tipografiche

Una volta terminata la stesura della tesi, si può tirare un sospiro di sollievo perché la parte più sfidante è passata. In ogni progetto però, è sempre bene curare la forma, il come si presenta il prodotto del proprio lavoro, affinché crei una prima impressione positiva, perché dopotutto “anche l’occhio vuole la sua parte” e non c’è una seconda occasione per dare una buona prima impressione. 

Innanzitutto, è bene curare l’impostazione della pagina, disposta verticalmente, a cui vanno impostati i margini. Anche in questo caso la grandezza specifica segue le direttive del proprio relatore o dell’ateneo a cui si è iscritti. Le pagine devono essere numerate in cifra araba progressivamente, dall’inizio dell’elaborato fino alla fine, e non facendo partire un nuovo conteggio all’inizio di ogni capitolo. 

L’impostazione del paragrafo deve essere giustificata, con l’interlinea di 1,5. Anche il carattere da adottare è specificato dal proprio relatore, anche se tendenzialmente la scelta ricade sul Times New Roman, con grandezza 12 per quanto riguarda il testo, e 10 per le note in fondo alla pagina o in fondo alla tesi. Grassetto e corsivo sono utilizzati rispettivamente per i titoli di paragrafi e capitoli, e citazioni e titoli di opere. 

Note e citazioni della tesi di laurea

Le note, generalmente collocate in fondo alla pagina, oppure raccolte tutte insieme alla fine del testo hanno due funzioni. La prima consiste nell’approfondire un discorso che all’interno del capitolo è stato solo menzionato brevemente, quali informazioni aggiuntive, precisazioni e chiarimenti. La seconda invece serve per riportare la fonte di una citazione inserita nel testo o un’interpretazione particolare.

È bene inserire una nota anche quando si rielaborano concetti di altri nonostante lo si stia facendo utilizzando parole proprie, poiché di fatto la paternità di quei concetti è altrui. Durante la trattazione di un argomento e la lettura della bibliografia risulta può sorgere l’utilità o il bisogno di inserire parti di brani citati nel materiale che si è consultato. L’importante, anche in questo caso è esplicitare l’origine del riferimento. 

Un’ultima tematica cruciale quando si parla di tesi è il plagio. Il plagio consiste nell’attribuire a sé stessi delle idee o dei concetti che in realtà sono figli dell’ingegno di altri. In Italia e nel mondo è considerato un reato poiché infrange i diritti d’autore. Pertanto, si può incorrere in sanzioni sia penali che civili. Esistono dei software specifici a cui il relatore sottopone la tesi del laureando, per effettuare controlli anti-plagio.

Corso per studenti | Nicoletta Todesco

Libri su come scrivere una tesi di laurea

 “Come scrivere una tesi di laurea”, Umberto Eco

Scrivere una tesi di laurea: 5 consigli di Nicoletta Todesco

  1. Consiglio: Prenditi del tempo per una scelta accurata della bibliografia
  2. Consiglio: Programma bene i tempi di lavoro
  3. Consiglio: Pensa bene alla struttura che vuoi dare alla tesi
  4. Consiglio: Anche quando non ti viene in mente cosa scrivere, scrivi, qualsiasi cosa! Il blocco dello scrittore si supera solo scrivendo. 
  5. Consiglio: Cura la forma!

Conclusioni

Se siete approdati a questo articolo è perché siete al termine del percorso di studi ed è giunto il momento di “mettersi con le mani in pasta”. È il momento del “cosa scrivo”, “da dove comincio”. Oltre al complesso di informazioni tecniche, sicuramente utili alla stesura dell’elaborato finale, il consiglio più importante è rivolto all’organizzazione del lavoro. Prendersi del tempo in più per pianificare il processo di scrittura renderà il tutto più scorrevole. Un po’ come quando si passeggia nei boschi, per arrivare alla meta nel minor tempo possibile, è bene controllare prima i sentieri da seguire. 

Scopri i corsi pensati per gli studenti di ogni ordine e grado