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Il metodo OCME: cos’è e come funziona?

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Nel campo dell’apprendimento rapido esistono numerose strategie che combinate tra loro danno vita a diversi metodi, uno tra questi è l’OCME. Si tratta di un metodo che ha come obiettivo la preparazione di esami universitari focalizzandosi sui concetti e non sulle pagine da studiare. Infatti, ad avere l’idea sono stati proprio due studenti, Andrea Acconcia e Giuseppe Morriello. 

Il metodo OCME: il metodo degli universitari

Come ogni altra tecnica di apprendimento, l’obiettivo è ridurre drasticamente le tempistiche di studio mantenendo o aumentando la qualità della preparazione. È definito il metodo di studio degli universitari perché i contenuti da apprendere sono scelti a partire dalle domande che il professore pone più frequentemente. Alcuni studenti testimoniano di essere riusciti a preparare gli esami in 7 giorni prendendo il massimo dei voti. 

Metodo Ocme seconda parte | Nicoletta Todesco

Come funziona il metodo OCME? 

La comunità studentesca è generalmente divisa in due: coloro che impiegano mesi per preparare un esame pianificando al millimetro il numero delle pagine da studiare giornalmente, e dal lato opposto ci sono coloro privi di organizzazione che vivono gli esami affidandosi alla fortuna. In entrambi i casi, il giorno in cui bisognerà sedersi davanti al professore, si sarà travolti da un’ondata di ansia mista a insicurezza.  

Il metodo OCME si prefigge il compito di preparare gli esami, non basandosi su un calcolo numerico delle pagine, ma sui contenuti. Infatti, c’è un vero e proprio lavoro di ricerca a monte: selezionare le domande più frequenti o ritenute più importanti dal professore. Successivamente, sulla base delle informazioni ottenute, si stabiliscono le priorità tra i vari argomenti. 

Difatti, l’acronimo OCME sta a indicare le quattro fasi di cui si compone il metodo, dove la prima è proprio l’organizzazione. Seguono la fase di comprensione, Memorizzazione ed Esposizione. Gli ideatori affermano di poter preparare un esame in una sola settimana, indipendentemente dalla quantità del materiale, dedicando i primi quattro giorni all’organizzazione, i successivi due alla memorizzazione e l’ultimo all’esposizione. 

Corso per studenti | Nicoletta Todesco

Le altre fasi del metodo: Comprensione, Memorizzazione ed Esposizione

Dopo aver raccolto informazioni sulle domande più frequenti e stabilite le priorità da dare ai vari contenuti, è possibile passare alla fase di comprensione. In questo momento della preparazione, Acconcia e Morriello hanno individuato negli schemi a cascata lo strumento perfetto di cui avvalersi, dove i contenuti selezionati sono riportati e si snodano verticalmente a seconda delle priorità. 

In questi schemi è fondamentale riportare solo i concetti chiave. Inserire qualche simbolo aiuta ancor più a essere sintetici. È consigliabile scriverle manualmente perché l’apprendimento funziona meglio se abbinato a un movimento fisico. Per memorizzare questi schemi esiste una tecnica dalle origini antichissime e che è stata a oggi rivisitata: il Palazzo della memoria. L’area del cervello predisposta all’apprendimento è per l’82% visiva, per questo si ricordano meglio le immagini piuttosto che le singole parole. 

Questa tecnica è particolarmente efficace proprio perché sfrutta la parte di materia grigia più estesa. Bisogna tradurre i concetti in immagini, collocarli mentalmente all’interno delle stanze di un palazzo immaginato e stabilire delle connessioni tra le varie stanze mediante una storia. L’ultimo step è costituito dall’esposizione magnetica: una tecnica che insegna come ripetere sfruttando consapevolmente i tre livelli del linguaggio: verbale, non verbale e paraverbale per trasmettere sicurezza e convincere il professore. 

Corso per concorsisti | Nicoletta Todesco

Quali esigenze hanno portato all’avvento di questo metodo?

Se chiedessimo a un qualsiasi laureato o laureando come ha vissuto il passaggio dalle scuole superiori all’università, sono certa che la risposta non sarebbe positiva. Purtroppo, durante gli anni di scuola obbligatori è universalmente risaputo che non viene insegnato alcun metodo di studio. Al massimo gli insegnanti suggeriscono di leggere, sottolineare e ripetere ad alta voce. 

Un’altra abilità fondamentale che è molto spesso tralasciata è l’organizzazione del tempo. Gli ideatori del metodo OCME, dopo essere arrivati all’università hanno incontrato grandi difficoltà proprio a causa di questi due fattori: il metodo di studio e la gestione del tempo per la preparazione a un esame. Inizialmente sia Moriello che Acconcia credevano fossero necessari due mesi per arrivare pronti a un esame. 

Il risultato però non era mai quello sperato perché alla fine in quei due mesi i momenti di vera concentrazione erano davvero pochi, riducendosi a studiare solo nei giorni immediatamente prima. Oltretutto, con il metodo tradizionale dimenticavano tutto dopo poco tempo. Risultato? Entrambi i ragazzi erano fuoricorso con ancora moltissimi esami da sostenere. Ecco perché hanno deciso di rivoluzionare il mondo degli universitari.

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