Quante volte hai la sensazione che i risultati ottenuti nello studio non siano proporzionali al tempo che investi? E quante volte pensi che il metodi di studio e di memorizzazione non siano cosi tanto efficaci? Sai che esistono dei metodi di studio efficaci e veloci?
Purtroppo il metodo che siamo abituati ad utilizzare è solitamente quello di:
- leggere e fare i riassunti;
- leggere e… ripetere, ripetere, ripetere.
Questa modalità è quella più diffusa, ma non la migliore, in quanto comporta un notevole dispendio di tempo e risorse. Dopo qualche giorno, ricordiamo ben poco di quello che abbiamo memorizzato e proviamo un frustrante senso di insoddisfazione per le energie spese a vuoto. Quanto è brutta la sensazione di aver dimenticato quasi tutto?
Questo genera una forte demotivazione, incidendo negativamente sulla nostra autostima.
I consigli di Nicoletta Todesco per dei metodi di studio efficaci
Ecco qualche consiglio di immediata applicazione, utile per tutti gli studenti di ogni ordine e grado, per sviluppare strategie efficienti ed efficaci che cambieranno positivamente il tuo approccio allo studio e alla memorizzazione.
1. Aumenta la concentrazione eliminando le distrazioni
Ci sono diversi studi che dimostrano che per ogni distrazione, come un messaggio su whatsapp, notifiche dai vari social, pensare ad altro, ecc, ci vogliono almeno 3 minuti per riprendere la concentrazione. Si è verificato che in un’ora di studio ci si deconcentra in media 10 volte e quasi sempre, non ci si rende nemmeno conto di distrarsi, perché la nuova normalità è proprio distrarsi.
Ecco un po’ di segnali che indicano la mancanza di concentrazione nello studio:
- si ricordano poco le cose che si sono appena lette;
- si giocherella con la penna o qualsiasi altro oggetto a portata di mano;
- si perdono con facilità gli oggetti, e si fatica a ricordare li abbiamo messi;
- si prova dei cali di energia e di motivazione;
- si è poco precisi e si costretti a rifare tutto perché fatto male;
- si controlla di continuo il cellulare;
- si fanno errori stupidi su cose banali.
Questo comporta che ci si trovi ad essere lenti, a dover ripetere le cose, utilizzando al minimo le reali capacità.
Consiglio: Silenzia le notifiche, imponiti di rimanere in quello che sti facendo per almeno 30 minuti.
Il nostro cervello è attraversato da onde cerebrali e solitamente, quando non si utilizzano delle apposite strategie, ci si trova in fase Beta, quella meno ricettiva. Attraverso specifiche tecniche è possibile entrare in fase Alfa, è quella in cui il cervello recepisce in modo più efficace le informazioni.
2. Poniti l’obiettivo e utilizza la strategia del pomodoro
Il tempo di massima concentrazione va dai 20 ai 40 minuti. Accade molto spesso che si superi di gran lunga questo tempo, sprecando cosi il tempo e utilizzandolo in modo scorretto.
La tecnica del pomodoro è una strategia che aiuta nella gestione del tempo utilizzando un timer (il classico pomodoro della casalinga in cucina), che suddivide il tempo di studio in intervalli, solitamente di 25-30 minuti, separati da brevi pause.
Troppo spesso si studia ragionando per “premi e punizioni” convinti che “finché non arrivo a pagina 100 non mi interrompo”, senza considerare che spesso la maggior parte del tempo si è poco concentrati. Superato il tempo di massima concentrazione, il cervello è come se automaticamente staccasse la spina.
Ecco perchè è utile darsi un tempo e fare le giuste pause; il tempo di pausa dovrebbe essere da 1/8 ad 1/10 del tempo di studio.
3. Leggi tutto una volta velocemente, prima di iniziare a sottolineare.
Immagina di organizzare un viaggio a Londra e di avere solo tre giorni di tempo a disposizione per poterla visitare. Prima di partire, di certo traccerai un programma di viaggio, decidendo in anticipo l’itinerario per poter ottimizzare i tempi. Probabilmente scoprirai poi sul posto le particolarità e i dettagli.
Nello studio, spesso le persone leggono e sottolineano direttamente, ma non è il metodo più efficace.
L’ideale è fare una prima lettura che permette di avere una panoramica generale dell’argomento, creando quello che in psicologia si chiama un “adeguato scenario mentale”. Solo successivamente si eseguirà una lettura di dettaglio e di comprensione.
Applicando a questa prima fase le tecniche di lettura veloce, è possibile aumentare la velocità di base dalle 10 alle 20 volte la velocità iniziale.
4. Estrapola i concetti chiave creando una mappa mentale
Le mappa mentale è uno strumento molto pratico, ideato dallo psicologo cognitivista Tony Buzzan. E’ un utile metodo di apprendimento e di studio che si basa sullo studio delle neuroscienze e del funzionamento del cervello.
Si tratta di una rappresentazione grafica dei concetti, che ripropone la struttura del neurone.
L’obiettivo è quello di sintetizzare in maniera chiara il contenuto di un testo, di una procedura di lavoro o di un intero argomento.
Troppo spesso il metodo del classico riassunto lineare, comporta una scarsa comprensione, che porta a riscrivere in modo acritico i testi. Attraverso la mappa mentale invece, si riesce ad organizzare i contenuti in modo logico e quindi, a metabolizzare a fondo l’argomento di studio,
La mappa mentale permette di utilizzare al meglio l’emisfero sinistro, inserendo nella mappa anche immagini, si attiva anche l’emisfero destro.
5. Memorizza la mappa mentale attraverso la memoria visiva utilizzando al meglio l’emisfero destro e la strategia dei loci ciceroniani o delle Stanze Romane.
Il termine “tecnica dei loci” è una mnemotecnica che risale a Simonide di Ceo, un poeta lirico greco vissuto nel 550 a.C. Durante un banchetto vi fu un terremoto che uccise la maggior parte dei commensali: egli riuscì a ricordare tutti i presenti, risalendo a loro attraverso i posti che occupavano al tavolo.
Questa tecnica è conosciuta grazie a Cicerone, tra i più grandi oratori della storia antica, che era in grado di imparare tutti i suoi discorsi a memoria.
Hai mai sentito dire: “in primo luogo, in secondo luogo in terzo luogo”, oppure “in prima instanza, in seconda instanza”?
Questi termini derivano proprio da Cicerone, che per memorizzare velocemente utilizzava questa tecnica di memoria: trasformava ogni concetto e nozione da memorizzare in un’immagine. Fatto questo, associava queste immagini ad immagini di luoghi familiari, come stanze, strade, piazze o qualsiasi altro luogo conosciuto.
Egli scriveva nel paragrafo XXXIV del “De Oratore”: “non mi dispiace affatto che voi usiate, (…) anche codesto metodo che (…) cerca di legare la memoria a immagini e luoghi determinati”.
Ecco rispettato il principio secondo cui l’apprendimento avviene associando ciò che conosco (i luoghi) a ciò che non conosco (i concetti da apprendere).
I metodi di studio illustrati fino a qui sono solo delle pillole, se vuoi saperne di più e sperimentare in modo diretto ed interattivo le tecniche di studio e di memorizzazione, ti consigliamo il corso completo di Memoria e Apprendimento Rapido. Risulta molto più facile apprendere attraverso la pratica!
Continua a leggere i consigli sui metodi di studio, leggendo questo articolo, in particolare tratteremo i seguenti punti:
- Tempi e pause nello studio
- Consolidamento del ricordo
- Creazione del piano dialettico
- Risultati che generano risultati
Leggi anche i nostri consigli per sviluppare un metodo di studio efficace.